Studio di medicina integratadott.ssa Monica Marroni
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OMEOPATIA

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È una disciplina terapeutica polispecialistica che agisce sull’organismo dell’uomo secondo tre principi fondamentali:
1) cura le malattie avvalendosi delle risorse interne dell’organismo;
2) stimola la naturale capacità di reazione a malattie dell’organismo;
3) rafforza la resistenza fisica alle malattie.
La cura omeopatica prevede l’impiego di sostanze medicamentose derivanti dal regno animale, vegetale e minerale, usate a dosi piccolissime o infinitesimali. Un farmaco omeopatico è composto da una parte attiva o principio attivo e da un veicolo inerte o supporto (acqua, alcool o lattosio).
La terapia omeopatica è assolutamente compatibile con trattamenti terapeutici attuati con farmaci convenzionali e, poiché la loro tossicità è resa nulla dalle diluizioni delle sostanze, l'omeopatia è ideale per il trattamento anche in età pediatrica, terza età e in gravidanza.

L'omeopatia è oggi utilizzata in 80 paesi nel mondo ed in molti di essi è inserita pienamente nel sistema sanitario. Tra le terapie non convenzionali la più diffusa in Italia e Europa è proprio la medicina omeopatica. Il 16 % degli italiani ne ha fatto ricorso almeno una volta nel corso del 2012 e il 7% può essere definito utilizzatore abituale perché assume spesso prodotti omeopatici, da soli o in associazione a cure standard. Nel resto del nostro continente invece un cittadino su due utilizza medicine complementari e ogni centomila abitanti ci sono 65 professionisti certificati, medici e non, che le prescrivono (fonte corriere della salute.it).

Efficacia dell'omeopatia
  • patologie acute recidivanti dei bambini in età scolare (faringite, laringite, tonsillite, otite, bronchite, adenoidite);
  • patologie infiammatorie ricorrenti degli adulti, ad andamento stagionale (artrosi e reumatismi, infezioni delle alte e basse vie respiratorie, infezioni delle vie urinarie, gastriti, coliti, disturbi pressori e problemi vascolari, emicrania e nevralgie);
  • patologie su base allergica (dermatiti, orticaria, rinite ed asma allergico, intolleranze alimentari);
  • patologie di origine psicosomatica e disturbi dell’emotività (astenia, ansia, irritabilità, alterazioni del ritmo sonno-veglia);
  • patologie croniche, in particolare in campo otorinolaringoiatrico, rinite cronica, faringo-tonsillite cronica, laringite cronica, tracheo-bronchite cronica;
  • intolleranza verso i farmaci o solo per chi desidera ridurre gli effetti collaterali di terapie farmacologiche prolungate;
  • supporto del proprio sistema immunitario in corso di gravi patologie tumorali o riduzione degli effetti negativi della chemioterapia o cobaltoterapia;
  • sostegno nelle diverse tappe evolutive (gravidanza, allattamento, età scolare, adolescenza, ecc).
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Un pò di storia
Le origini dell’omeopatia risalgono al 2500 a.C., quando i suoi principi furono enunciati dal medico greco Ippocrate; ma solo 200 anni fa, attraverso gli studi del suo fondatore dott. Samuel Hahnemann, fu sviluppato il moderno concetto omeopatico. Traducendo testi di materia medica, intuì il comportamento del chinino e formulò un’ipotesi che poi sperimentò su se stesso. Tale sperimentazione fu fatta in seguito anche su altri volontari ottenendo sempre gli stessi risultati.
Quindi, poiché Hahnemann sperimentò il risultato delle sue osservazioni sull’uomo sano e non su delle cavie (cosiddetto proving), si potrebbe asserire di trovarsi nel campo della sperimentazione scientifica vera e propria.
Hahnemann notò che il chinino usato come rimedio nei malati di malaria, provocava, nelle persone addette alla produzione della sostanza, gli stessi sintomi della malaria. Nello stesso modo sperimentò altre sostanze (oltre un centinaio) ricavate sia dal mondo vegetale che dal regno animale (esempio Lachesis) e minerale (Sulphur); studiò sostanze come il mercurio, l'aconito, la belladonna, l'arsenico.
Hahnermann cominciò a diluire ripetutamente le sostanze, preoccupandosi che i rimedi fossero sempre puri, le diluizioni erano tali che quasi non restava più nulla della sostanza originaria. A ogni diluizione il liquido ottenuto veniva scosso energicamente. Questo processo viene chiamato dinamizzazione.
Il rimedio sembrava sempre conservare la "memoria" della sostanza madre sotto forma di energia che agisce su qualcosa di misterioso presente nel nostro corpo. Hahnerman chiamò forza vitale questo qualcosa di misterioso.
Grazie a questi studi e alla sua geniale intuizione, poté, dopo svariati anni di studi, formulare il principio su cui poggia tutta la medicina omeopatica e cioè: "il principio di similitudine", nel quale si afferma che "le malattie guariscono con i rimedi che provocano in un individuo sano i sintomi della malattia stessa", ciò sta a significare che la guarigione si ottiene somministrando al malato la sostanza che ha provocato nell’individuo sano gli stessi sintomi di malattia.

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Samuel Hahnermann
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Ippocrate

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