Indicazioni L’auricoloterapia si mette al servizio di diverse patologie e disfunzioni dell’organismo; può essere adatta per curare sintomatologie fisiche o psicosomatiche come allergie, ansia, disturbi legati all’alimentazione (obesità e disfunzioni del comportamento alimentare sembrano rappresentare i principali campi d'intervento per i quali esistono importanti evidenze cliniche e s'intravedono numerose e interessanti linee di ricerca). Inoltre l’auricoloterapia si presta ad alleviare dolori di varia natura come quelli muscolo-scheletrici, malattie degli organi interni grazie alla sua azione sedativa e analgesica. L’auricoloterapia è utile anche per curare alterazioni psichiche e comportamentali, insonnia, tabagismo e dipendenze da sostanze.
Un po di storia L’auricoloterapia è un metodo di cura di origine antichissima (650 a.c.) che appartiene alle medicine non convenzionali e che utilizza il padiglione auricolare a scopo diagnostico e terapeutico; già gli egizi conoscevano l’impiego del padiglione auricolare a scopo terapeutico. L'auricoloterapia ebbe uno sviluppo concreto in Francia nel 1956 ad opera di un medico di base di Lione, Paul Nogier, il quale aveva osservato che diversi suoi pazienti provenienti dalla Corsica avevano delle cauterizzazioni a livello del padiglione auricolare. Dalla storia clinica di questi pazienti emergeva che quelle cauterizzazioni venivano fatte in Corsica da abili maniscalchi per curare dolori sciatalgici. Nogier, incuriosito da questa constatazione, indagò nella storia della medicina se vi fosse mai stato qualcuno che avesse utilizzato l'orecchio a fini terapeutici. In effetti trovò innumerevoli testimonianze di pratiche connesse all’auricoloterapia cinese e da Ippocrate fino ai giorni nostri, fu allora che si mise al lavoro per sperimentare i vari punti dell'orecchio e scoprì che in esso sono contenute le rappresentazioni delle innervazioni dei vari organi ed apparati. Negli ultimi anni, l'interesse dei ricercatori nei confronti di questa disciplina è cresciuto sempre di più: sono stati prodotti numerosi lavori scientifici sull’auricoloterapia che hanno permesso di studiare le basi neurobiologiche e di avvalorare nuove applicazioni. È nel 1995 che in Italia la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici inserisce la voce “Auricoloterapia” nel tariffario F.N.O.O.M. rendendola terapia medica ufficiale praticabile da sola "manu medica".
Come funziona L’auricoloterapia procede individuando delle possibili aree dell’orecchio dove applicare delle terapie auricolari locali. Semi di vaccaria, aghi a dimora, aghi sottili, questi i materiali più utilizzati per le applicazioni. Una volte individuata qual è la zona dell’orecchio che è legata all’indebolimento di una determinata parte del corpo o della psiche, si procede con lo stimolo e l’inserimento delle parti metalliche. Per vari aspetti l’auricoloterpia somiglia molto all'agopuntura, anche se ha alcune caratteristiche la rendono una terapia alternativa peculiare. I punti che sono stati individuati nell'orecchio sono circa 200, e, prima di poterli stimolare, bisogna fare una diagnosi precisa affidandosi a un medico serio che sappia individuarli in maniera precisa. In genere, a seguito della pressione di un apposito “specillo”, in questi punti si avverte un leggero dolore. Gli aghi vengono tenuti infissi nei punti dai 15 ai 30 minuti, ma ci sono anche casi in cui vengono tenuti per più giorni e spesso si avverte un lieve dolore o si ha gonfiore alla parte che viene infissa, ciò è del tutto normale. L’auricoloterapia, seppur adatta a tutti, è sconsigliata a chi soffre di insufficienza cardiaca, ipertensione, ulcere gastriche, infiammazioni, irritazioni e problemi all'orecchio e in gravidanze a rischio.